Tra le mura del Castello ALLE ORE 21 DEL 24 DICEMBRE -NOTTE DI NATALE- ARRIVA BABBO NATALE CON UNA SLITTA CARICA DI DONI una gran festa che farà divertite mamme e babbi, nonne e nonni, zie e zii cugine e cugini proprio perché i protagonisti sono i BAMBINI E LE BAMBINE

Presso il Parco del Castello Manservisi Castelluccio alle 21 ‘Festa di Babbo Natale’, distribuzione dei doni ai bambini, vin brulè e cioccolata calda.

Per i genitori CONTATTARE il numero 347/5321382

LA STORIA DI BABBO NATALE
Babbo Natale è realmente esistito! Ma non viene dalle fredde terre del NORD ma dalla TURCHIA. Si tratta di San Nicola. Nato a Patara, da una ricca famiglia. Nicola divenne vescovo di Myra. Quando morì le sue spoglie rimasero a Myra fino al 1087 quando vennero trafugate da un gruppo di cavalieri italiani travestiti da mercanti e portate a Bari dove divenne il santo protettore.
Negli anni che seguirono la sua morte, si diffusero numerosissime leggende. Una tra le più famose e confermata da Dante nel Purgatorio (XX, 31-33) è quella delle tre giovani poverissime destinate alla prostituzione. Nicola, addolorato dal pianto e commosso dalle preghiere di un nobiluomo impossibilitato a sposare le sue tre figlie perché caduto in miseria, decise di intervenire lanciando per tre notti consecutive, attraverso una finestra sempre aperta dal vecchio castello, i tre sacchi di monete che avrebbero costituito la dote delle ragazze. La prima e la seconda notte le cose andarono come stabilito. Tuttavia la terza notte San Nicola trovò la finestra inspiegabilmente chiusa. Deciso a mantenere comunque fede al suo proposito, il vecchio dalla lunga barba bianca si arrampicò così sui tetti e gettò il sacchetto di monete attraverso il camino, dov’erano appese le calze ad asciugare, facendo la felicità del nobiluomo e delle sue tre figlie.
In altre versioni posteriori, Nicola regalava cibo alle famiglie meno abbienti calandoglielo anonimamente attraverso i camini o le loro finestre. Secondo altre leggende, questo santo sarebbe entrato in possesso di un oggetto mitico, il Sacro Graal che ,come una bacchetta magica, gli permetteva di avere ogni cosa che poi lui regalava a chi ne aveva bisogno. In ogno caso San Nicola divenne nella fantasia popolare “portatore di doni”, compito eseguito grazie ad un asinello nella notte del 6 dicembre (S. Nicola, appunto) o addirittura nella notte di natale.

Il nome olandese del santo venne importato in America dagli immigrati come Santa Claus o Babbo Natale. Oggi, grazie all’inventiva dei pubblicitari di una nota bevanda statunitense, divenne il vecchietto vestito di rosso che conosciamo: un forte vecchio rubicondo dalla barba bianca, residente al Polo Nord dove, aiutato da numerosi gnomi costruirebbe dei giocattoli da distribuire come doni durante la notte di Natale, con l’ausilio di una slitta trainata da renne volanti e passando attraverso i camini delle case. Negli USA è addirittura nata un’associazione che sostiene la sua esistenza e ne ricerca le prove, la Institute of Scientific Santacluasism.

E… DELL’ALBERO DI NATALE? Questo ha origine celtiche. Un popolo che riconosceva i suoi Dei nella Natura. Piante e alberi erano venerati come divinità e la divinità dell’inverno era quell’albero che rimaneva sempre verde anche sotto la neve e il gelo. E, i Celti , come sappiamo, popolarono anche la valle del Reno.

18|12|13

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *