La Tenuta dei Nanni Levera
Quando Alessandro Manservisi nel 1886 decise di acquistare la casa di Castelluccio che negli anni successivi avrebbe trasformato nel suo favoloso castello, quell’edificio apparteneva ai nobili bolognesi Nanni Levera, il cui ramo dei Nanni era presente da vari secoli in questa zona ed a Castelluccio in particolare. Le proprietà della famiglia non si limitavano alla tenuta vicino a Castelluccio ed ai terreni sparsi nei dintorni, ma erano molto vaste, distribuite fra pianura, città e montagna. . La Tenuta Castelluccio era dunque composta da vari possessi nelle parrocchie di Castelluccio, Capugnano e nel centro di Porretta. Castelluccio era un po’ il centro di questi beni, poiché vi si trovava un’abitazione ed adiacenze padronali, la casa poi stata trasformata nel castello, che consistevano nei seguenti beni: due poderi in quel momento ancora definiti Castelluccio e Cadigiorgio, i prati della Pozza, una vigna alla Madolma, un campo alla Borra dei Morti e infine numerosi castagneti sparsi nelle località Vidizzone, Spondola, Cornecchio, la Macchiarella, le Caselle, Pian dei Pranzini e Malmaggiore. La tenuta comprendeva anche altri terreni nella parte alta della parrocchia di Castelluccio, la cosiddetta Vallimenga, quella per intenderci dove si trova la Madonna del Faggio. Consistevano in un macchia e pascolo, confinanti da ogni lato con i beni comunali, quelli che oggi appartengono al Comune, alla Regione ed al consorzio degli Utilisti. A Capugnano i Nanni Levera possedevano il podere Pian di Favale ed alcuni prati fra il Reno ed il rio dei Salgastri, mentre nel centro urbano di Porretta si trovava una stalla con fienile in Borgolungo… (continua a leggere)
L’acquisizione di casa Nanni-Levera e la costruzione del castello
Il 20 febbraio 1886 Manservisi acquista dai Nanni Levera i beni di Castelluccio, in un primo tempo in comproprietà con altri tre possidenti. La spiegazione potrebbe essere legata alla esosità dell’esborso. Per questo negli anni successivi decise di procedere all’acquisto di tutte e tre le parti che non gli appartenevano. L’acquisizione dell’intera proprietà delle case Nanni Levera permise ad Alessandro di iniziare a mettere in atto l’idea che sicuramente egli aveva in mente fin dall’acquisto del 1886. L’edificio principale, che era la casa padronale, subì un radicale rifacimento e dell’antica costruzione rimasero solamente pochi particolari, come la pietra scalpellata col millesimo 1638, ancor oggi visibile sull’arco dell’ingresso secondario del castello, ed altri due millesimi con le date 1707 e 1804, tutte riferibili al periodo in cui l’edificio principale apparteneva ai Nanni. Non abbiamo molte informazioni relative a chi operò concretamente nella realizzazione del castello, anche se la tradizione locale, confermata dai documenti, ci parla dell’impiego di manodopera locale. Una delle lapidi più importanti, oggi situata nel portico del Castello recita: ALESSANDRO MANSERVISI AMPLIÒ ED ABBELLÌ QUESTA ANTICA CASA GIÀ DEI CONTI NANNI-LEVERA E LA DESTINÒ A SEDE DELLA COLONIA SCOLASTICA CHE DA LUI EBBE VITA E NOME Ampliamento ed abbellimento significa che la struttura degli edifici antichi non venne stravolta ma modificata per mezzo di alcune aggiunte e di molte decorazioni. (continua a leggere)