Scendendo da Castelluccio, verso Porretta, si incontra Capugnano. La località, nota anche per aver dato i natali al padre di Guglielmo Marconi e al pittore Giovannino, si presenta come un insieme di piccoli borghi e case sparse, immerse nel verde e contornate dai monti. Fino al 1500 fu un centro molto importante: mentre Porretta fu di dominio romano, Capugnano resistette per circa un secolo, sconfiggendo due legioni romane.
In periodo longobardo fu terra di traffici e di confine, ebbe contatti con i Crociati, con il mondo guelfo e ghibellino e con i maggiori Comuni. A testimonianza della sua storia vi è innanzitutto la chiesa di San Michele Arcangelo, di cui si ha traccia già dal 1200. Strutturato a tre navate con elegante portico l’edificio, ristrutturato nel 1622, conserva al suo interno numerose opere d’arte di valore.
A fianco della chiesa si trova l’oratorio del Crocefisso, eretto attorno al 1600, che presenta una nicchia di pregio, lavorata a scalpello, raffigurante Gesù in croce con ai piedi due devoti incappucciati. L’opera testimonia che questo oratorio fu sede dell’antica Compagnia dei Battuti, istituita a Capugnano nel 1545.