A 19 anni, siamo nel 1936, a Venezia, Giovanni Pivetta incontra e poi sposerà Lina Brotto, figlia di Ida, che fa parte della numerosa famiglia dei Pranzini di Campoferraio di Porretta Terme. La casa di Castelluccio, che verrà costruita in quegli anni, diventa uno dei punti di riferimento della vita umana e creativa del pittore. Nel Triangolo Castelluccio, Venezia, Feltre (il luogo dove è nato) si sviluppa la sua produzione artistica. Estati e lunghi inverni a Castelluccio sedimentano tratti della pittura, in particolare come raccontava, alcune tonalità di verde e i colori tenui. A Castelluccio disegna anche i cartoni delle vetrate della locale chiesa di Santa Maria Assunta di cui cura anche la realizzazione nelle vetrerie di Murano a Venezia. Dopo la morte della moglie Lina si ritira a Feltre, dove muore nel 2001. La mostra “ritorno a Castelluccio” è un omaggio ad un artista che ha molto amato questi luoghi.